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Proverbi e modi di dire italiani e di altri paesi, e quelli tratti dagli strampalati discorsi dell'hidalgo Don Chischiotte col suo scudiero Sancio Panza.

domenica 23 novembre 2008

Proverbi e modi di dire Italiani



151. Chi dorme non piglia pesci.


152. Chi è al verde, non fa spesa.


153. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.


154. Chi è figlio di gatta, topo piglia.


155. Chi è in alto non pensa mai di cadere.


156. Chi è in difetto è in sospetto.


157. Chi è morto e lo ha lasciato scritto?


158. Chi è puntuale è padrone della tasca degli altri.


159. Chi è schiavo della ambizioni ha mille padroni.


160. Chi è svelto a mangiare è svelto a lavorare.


161. Chi ebbe pane morì e chi ebbe fuoco campò.


162. Chi fa da se fa per tre.


163. Chi fa falla, e chi non fa sfarfalla.


164. Chi gira l’arrosto e non lo prova, non farà sempre così.


165. Chi governa la roba degli altri, non si corica senza cena.


166. Chi guadagna senza sudare ha le mani bucate.


167. Chi ha avuto ha avuto; e chi ha dato ha dato.


168. Chi ha da avere buone…dormendo gli viene.


169. Chi ha denti non ha pane e chi ha pane non ha denti.


170. Chi ha farina non ha la sacca.


171. Chi ha fatto il peccato paga la penitenza.


172. Chi ha il capo di cera non vada al sole.


173. Chi ha il padre magistrato è sicuro del processo.


174. Chi ha la lingua va in Sardegna.


175. Chi ha polvere spara.


176. Chi ha tempo non aspetti tempo.


177. Chi in questi mari pesca, questi pesci piglia.


178. Chi la dura la vince.


179. Chi la fa l’aspetti.


180. Chi la tiene d’oro e chi ce l’ha d’argento: io ce l’ho di piombo e non vale niente.


181. Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda.


182. Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quello che lascia, ma non sa quello che trova.


183. Chi lavora mangia, e chi non lavora mangia e beve.


184. Chi mal semina mal raccoglie.


185. Chi male fa, male pensa.


186. Chi mangia a Natale e paga a Pasqua, fa un buon Natale e una cattiva Pasqua.


187. Chi mena per primo mena due volte.


188. Chi muore giace e chi vive si dà pace.


189. Chi nasce afflitto muore sconsolato.


190. Chi nasce bella non nasce poverella.


191. Chi nasce è bello, chi si sposa è buono e chi muore è santo.


192. Chi nasce quadro non muore tondo.


193. Chi non beve in compagnia o è un ladro o è una spia.


194. Chi non comincia non finisce.

195. Chi non compra e non vende, non sale e non scende.


196. Chi non è buono per il re, non è buono neanche per la reggina.


197. Chi non ha buona testa, deve avere buone gambe.


198. Chi non lavora: mangia, beve e digerisce.


199. Chi non mangia ha già mangiato.


200. Chi non risica non rosica.


201. Chi non semina non raccoglie.


202. Chi non si misura rimane misurato.


203. Chi paga anticipato è male servito.


204. Chi paga prima è servito dopo.


205. Chi pecora si fa il lupo se la mangia.


206. Chi perde e mente la borsa ne risente.


207. Chi piange fotte a chi ride.


208. Chi più ha più vuole.


209. Chi più ne ha più ne metta.


210. Chi più presto dal letto si alza, più soldi guadagna.


211. Chi più sa meno crede.


212. Chi più spende meno spende.


213. Chi pratica con lo zoppo impara a zoppicare.


214. Chi prima arriva macina.


215. Chi prima nasce prima pasce.


216. Chi racconta ci mette la giunta.


217. Chi ride il venerdì piange la domenica.


218. Chi ringrazia esce fuori obbligo.


219. Chi rompe paga e i cocci sono suoi.


220. Chi s’innamora dei capelli e dei denti non s’innamora di niente.


221. Chi sa fa, e chi non sa insegna.


222. Chi sa il gioco non l’insegni.


223. Chi sa poco lo ripete spesso.


224. Chi scassa aggiusta e chi rompe paga.


225. Chi scopre il segreto perde la fede.


226. Chi se la sente è fetente.


227. Chi semina vento raccoglie tempesta.


228. Chi serba, serba al gatto.


229. Chi serve in corte, nel pagliaio muore.


230. Chi si accontenta gode.


231. Chi si assomiglia si piglia.


232. Chi si corica con i cani non si alza senza pulci.


233. Chi si fa maestro cade in trappola.


234. Chi si fida è ingannato.


235. Chi si impiccia dei mali altrui, di tre gliene toccano due.


236. Chi si sbaglia e si ravvede, in Dio trova mercede.


237. Chi si scusa si accusa.


238. Chi si vende il culo dopo non si può sedere.


239. Chi sputa in cielo in faccia gli torna.


240. Chi tace acconsente.


241. Chi tanto e chi niente.


242. Chi tardi arriva, male alloggia.


243. Chi te ne fa una te ne fa cento.


244. Chi ti conosce… ti apre.


245. Chi ti dà un osso non ti vorrebbe veder morto.


246. Chi ti ha detto prendi l’orologio e vedi che ora è?


247. Chi tiene denari campa felice, e chi no va in culo agli amici.


248. Chi tiene le capre, tiene pure le corna.


249. Chi tiene le comodità e non se ne serve, non trova confessore che l’assolve.


250. Chi tiene le mani in pasta, non mette il dito in culo alla gallina.


251. Chi tiene santi va in Paradiso e chi no muore ucciso.


252. Chi tiene spende e chi non tiene spande.


253. Chi troppo vuol mangiare si strozza.


254. Chi troppo vuole nulla stringe.

255. Chi trova un amico trova un tesoro.


256. Chi tutto dona, tutto abbandona.


257. Chi va al mulini s’infarina.


258. Chi va per lana torna tosato.


259. Chi va piano, va sano e va lontano.


260. Chi vecchia se la piglia perde la dote e non fa figli.


261. Chi vuole Dio che se lo prega.


262. Chi vuole il male di questa casa deve buttare il sangue prima di entrare.


263. Chi vuole vada e chi non vuole mandi.


264. Chiacchiere e tabacchiere di legno il banco non l’impegna.


265. Chiodo scaccia chiodo.


266. Chiudersi in una torre d’avorio.


267. Ci vuole pazienza: disse don Vincenzo.


268. Cielo a pecorelle acqua a catinelle.


269. Ciò che si fa per amore non pesa.


270. Ciurlare nel manico.


271. Cofano sale e cofano scende.


272. Coi figli di deve usare pugno di ferro in guanto di velluto.


273. Col fuoco non si scherza.


274. Col nulla non si fa nulla.


275. Col pane tutti i guai sono buoni.


276. Colpiscono più gli occhi che le scoppiettate.


277. Colpo di grazia.


278. Come è bella la pulizia – disse il carbonaio – quando indossò il camice
all’incontrario.


279. Come è buona: si fa i fatti suoi nella casa degli altri.


280. Come è buono: non cerca pane di notte.


281. Come stai? – Bene in salute e scarso denari. –


282. Come suoni commare ti ballo.


283. Con i se e con i ma la guerra non si fa.


284. Con l’erba moscia ognuno si annetta il culo.

285. Con quella non si scherza: non è dolce di sale.


286. Conosco morte, vita e miracoli.


287. Conserva che trovi!


288. Conserva la mela per quando ti viene sete.


289. Contadini: scarpe grosse e cervello fino.


290. Contro il ricco non c’è da prendersi rivincita.


291. Contro la forza la ragion non vale.


292. Convegno di volpe, sterminio di galline.


293. Copriti il petto che il culo già è scoperto.


294. Corna di sorelle son corna d’oro, corna di parenti son corna d’argento, corna di moglie son corna vere.


295. Corpo satollo, anima consolata.


296. Corpo sazio non crede al digiuno.


297. Cosa che poco costa, poco s’apprezza.


298. Cosa da leccarsi i baffi.


299. Cosa fatta per forza non è guapperia.


300. Cose da far ridere i polli.

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